SELEZIONATORE O ALLENATORE?

La notizia, assolutamente a sorpresa anche per le scommesse sportive pubblicate dai bookmakers britannici, di Thomas Tuchel, nuovo CT dell'Inghilterra ci dà l'assist per affrontare ancore il tema degli allenatori top per le rappresentative nazionali. 

Sdoganato una volta per tutte il problema di affidare ad un allenatore straniero la propria selezione, la riflessione si sposta sulle caratteristiche in base alle quali si perfeziona un ingaggio.

Meglio un selezionatore per affrontare i Mondiali 2026 in USA, Canada e Messico o un allenatore che ha vinto da assoluto underdog per le quote calcio, una Champions League contro il City del Mito Guardiola?!

Partendo, proprio dall'ultimo torneo internazionale disputato, ragioniamo su un allenatore consolidato che ha deluso completamente le aspettative e su un selezionatore, una volta li avremmo definiti tecnici federali, che, da sconosciuto ai non addetti ai lavori ha riportato, con grandissimo merito, la Spagna sul tetto d'Europa.

Esaminiamo, quindi, i casi più recenti, partendo proprio dall'esperienza (negativa...) italiana!

Il bonus di benvenuto di William Hill

LUIS DE LA FUENTE CAMPIONE D'EUROPA

Dopo i successi con l'Under 19 e la 21 e la medaglia d'argento nel calcio olimpico di Tokyo, l'avventura dell'ex calciatore del Bilbao alla guida della nazionale maggiore non era iniziata nel migliore dei modi: alla seconda uscita nel girone di qualificazione ad Euro 2024, infatti, la Spagna del nuovo corso de la Fuente aveva perso 2-0 a Glasgow in quella che per quattordici mesi era coincisa con l'unica sconfitta per il fantastico Rodri in campo, tra Furie Rosse, appunto, e City.

Il CT iberico ha continuato ad insistere su un tipo di sistema di calcio di possesso, con un modulo fluido che trasforma, in situazioni offensive, uno degli intermedi in un trequartista puro.

Due gli straordinari meriti del sottovalutato de la Fuente: il tecnico classe '61 ha lanciato una serie di giovani sensazionali, Yamal su tutti naturalmente, continuando a dargli fiducia anche nelle sfide ad eliminazione diretta.

Da evidenziare anche che l'europeo vinto a Berlino è stato caratterizzato da un coefficiente di difficoltà mai visto prima: delle 7 vittorie su 7 (solo contro i padroni di casa ai supplementari), Morata e soci hanno superato, in ordine di calendario, Croazia, Italia, Germania (l'unica sfida davvero equilibrata), Francia ed Inghilterra.
 

SPALLETTI IN GERMANIA 2024

Per evidenziare come sia diverso il lavoro da CT ad allenatore, nessun esempio, probabilmente, accentua in modo più evidente le rispettive peculiarità.

Nella sua carriera, infatti, Luciano Spalletti ha dimostrato di essere un gigante: travolgente sul campo durante le sedute settimanali, a lui e al suo importante staff si riconducono molte delle formazioni che hanno dettato legge in Serie A negli ultimi 20 anni.

Ciliegiona sulla torta del tecnico di Certaldo è lo scudetto 2023, vinto alla guida del Napoli, che più di Osimhen o Kvara, sarà ricordato proprio come il Napoli di... Spalletti!

I partenopei hanno dominato da settembre a marzo il campionato, ottenendo una serie incredibile, anche per il calcio live, di successi consecutivi: con un pizzico di fortuna in più, tra assenze ed episodi arbitrali, quel Napoli avrebbe anche potuto continuare la corsa nel tabellone di Champions.

Questa era l'esatta fotografia del lavoro di Spalletti al momento della firma, sospirata per la famosa clausola che lo legava ancora alla società di ADL, con la FIGC: quindi parliamo di un allenatore top, secondo in Italia solo ad una leggenda come Carlo Ancelotti.

Però Spalletti ad Euro 2024 non solo non ha rappresentato un valore aggiunto, come auspicava chi gli attribuiva il ruolo di vero top player della nostra spedizione, ma ha rappresentato un chiaro punto di debolezza di una squadra già fragile e senza identità.

Il materiale umano a disposizione del professionista toscano non era eccezionale, ma con un 1-3-5-1-1 e la giusta compattezza di squadra i risultati delle 4 partite disputate non sarebbero stati così modesti.

L'INGHILTERRA DI TUCHEL

Tuchel, altro maestro di club come il nostro Luciano Spalletti, non incorrerà negli stessi errori: il suo credo calcistico andrà di pari passo con il talento della generazione inglese più forte di sempre!

In particolare, alle spalle del Capitano Kane (101 presenze con la maglia dei Tre Leoni al momento di prima pubblicazione di questo articolo) ci sono una serie di giocatori offensivi devastanti, tra il futuro Pallone d’Oro Bellingham ed il terzetto di mancini meravigliosi, composto da Saka, Foden e Palmer, non necessariamente in questo ordine!

I due casi esaminati ci suggeriscono che non esiste un'unica ricetta per la vittoria ed il compito di Tuchel sarà "semplicemente" quello di trasformare una nidiata di calciatori dalla classe cristallina in... campioni!

IL CONTRATTO DI TUCHEL E LE ASPETTATIVE

L'ex allenatore di Chelsea e Bayern ha sottoscritto un accordo di soli 18 mesi a partire dal 1 gennaio 2025.

L'ingaggio è lo stesso che aveva il suo predecessore Gareth Southgate, 6 milioni di euro, ma le aspettative e le pressioni dei media, per il terzo tecnico straniero alla guida dell'Inghilterra, dopo Fabio Capello e la leggenda Eriksson, saranno ancora più alte!

Tuchel è riconosciuto da tutti come un maestro della tattica; per aver successo anche nel ruolo di CT dovrà smussare il suo carattere arcigno ed indovinare, con un roster offensivo forse inferiore solo ad Argentina e Spagna, le scelte in attacco!

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da Alamy.

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno