100 ANNI DI STORIA PER LO SPEZIA 

Quando si parla di calcio e della città di La Spezia, la prima cosa che viene in mente è il celebre “scudetto di guerra”, vinto nel 1944 dai Vigili del Fuoco di La Spezia. Ma ora a tenere alto il gonfalone del capoluogo di provincia ligure c’è lo Spezia calcio, che dopo oltre cent’anni dalla sua fondazione è approdato in Serie A nel 2020.

L’esperienza dei bianconeri tra i grandi è stata abbastanza positiva, considerando due salvezze consecutive, con in panchina prima Vincenzo Italiano e poi Thiago Motta, seguite però da una retrocessione che brucia parecchio, arrivata al termine della stagione 2022/23 nello spareggio contro il Verona.

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IL PROPRIETARIO È L'AMERICANO PLATEK

In questo periodo allo stadio Alberto Picco si è anche consumata una rivoluzione non da poco a livello societario.

Nel 2021 infatti il club è passato di mano ed è stato acquistato da Robert Platek, imprenditore americano molto appassionato di calcio (è proprietario anche della squadra portoghese del Casa Pia), che ha sborsato 24 milioni di euro per rilevare la società.

Oltre agli investimenti sul mercato delle ultime stagioni, la nuova proprietà ha anche effettuato interventi importanti alle strutture del Picco, impianto di proprietà del comune, e nel centro sportivo.

IL CALCIOMERCATO 2024 DELLO SPEZIA

La retrocessione ha frenato un po’ i piani di sviluppo dello Spezia, che nella stagione 2023/24 ha subito il contraccolpo soprattutto a livello sportivo, arrivando a rischiare la seconda retrocessione consecutiva.

Ma una volta assorbito lo shock, la proprietà è ripartita di slancio per ricominciare la corsa verso la A, tenendo però sempre d’occhio i conti.

Dunque, il mercato estivo 2024 dello Spezia è stato parecchio movimentato, considerando che ci sono stati movimenti in entrata per quasi 6 milioni di euro e che in uscita il club ligure ha incassato oltre 15 milioni, per un saldo positivo di circa 10 milioni di euro.

La cessione più importante è stata quella di Emil Holm al Bologna per 7 milioni di euro, dopo che il terzino svedese non era stato riscattato dall’Atalanta, che lo aveva avuto in prestito nella scorsa stagione.

A proposito di prestiti, dopo l’acquisto di Rachid Kouda da parte del Parma, che ha pagato 4 milioni per il centrocampista classe 2002, i ducali hanno comunque deciso di lasciare il calciatore al Picco per un’altra stagione.

Rispetto alla rosa dello scorso anno se ne sono andati anche Dimitrios Nikolaou, ceduto al Palermo per 1,6 milioni, Bartlomiej Dragowski, riscattato dal Panathinaikos per 1,5 milioni, David Strelec, riscattato dallo Slovan Bratislava per 700mila euro, e Simone Bastoni, andato al Cesena per 100mila euro.

A titolo gratuito hanno invece lasciato lo Spezia Lukas Muhl e Jeroen Zoet, oltre a quelli che sono partiti in prestito per abbassare il monte ingaggi, come Mirko Antonucci e Daniele Verde.

Tra i nuovi arrivi a titolo definitivo invece ci sono Antonio Colak, pagato 2,5 milioni di euro al Parma, Edoardo Soleri, straordinario supersub con il vizio del gol nel secondo tempo anche per il calcio live, oltre a una serie di riscatti: Giuseppe Di Serio, dall’Atalanta per 1,5 milioni, Adam Nagy, dal Pisa per un milione, e Francesco Cassata, dal Genoa per 600mila euro.

Tra i calciatori in prestito, infine, ci sono il già menzionato Kouda, oltre a Stefano Gori (Juventus), Mouhamadou Sarr (Cremonese) e Duccio Degli Innocenti (Empoli).

IL MONTE INGAGGI DELLO SPEZIA CALCIO

Ne consegue dunque un monte ingaggi per lo Spezia molto inferiore a quello della scorsa stagione, quando era di circa 24 milioni di euro lordi. Ora il club ligure ne spende poco meno di 16, tra cessioni definitive e prestiti di chi è ancora sotto contratto e ha uno stipendio fuori categoria.

RECA E BANDINELLI I PIÙ PAGATI

A guidare dunque la rosa bianconera in quanto a ingaggio c’è una coppia formata da Arkadiusz Reca e Filippo Bandinelli.

Entrambi costano al club circa 1,2 milioni di euro lordi a stagione, con il terzino polacco che va in scadenza a giugno 2025, mentre il centrocampista italiano, arrivato a titolo definitivo nella stagione 2023/24, ha un accordo quadriennale, che va dunque a terminare nel 2027.

A chiudere il podio c’è Diego Falcinelli, arrivato a gennaio 2024, che ha firmato un contratto di un anno e mezzo a circa un milione di euro a stagione.

GLI STIPENDI DEI GIOCATORI DELLO SPEZIA

Ai piedi del podio ci sono due dei nuovi arrivi, Cassata e Nagy, che hanno rispettivamente firmato fino al 2025 e fino al 2027 per cifre che si aggirano sugli 800mila euro a stagione.

Segue un altro volto nuovo, Colak, che ha un biennale a cifre leggermente più basse, per poi continuare con Salvatore Esposito (700mila euro fino al 2027), Soleri (600mila euro circa fino al 2027), Kouda (400mila euro) e l’altro Esposito, Francesco Pio, in prestito biennale dall’Inter con un contratto da circa 300mila euro a stagione.

E poi ancora giù a scendere, fino ad arrivare ai tanti calciatori cresciuti nel vivaio, che dunque hanno stipendi più simili a quelli dei giocatori di categorie inferiori, ma che vivono comunque l’esperienza della Serie B.

Per quanto riguarda l’allenatore, lo Spezia è passato dall’avere a libro paga tre tecnici a stipendiarne uno solo. La società ha confermato Luca D’Angelo, arrivato a circa metà della scorsa stagione in sostituzione di Massimiliano Alvini, mentre il club aveva sotto contratto anche Luca Gotti.

RINNOVO MERITATO PER IL TECNICO D'ANGELO

Poi a marzo 2024 Gotti si è accasato al Lecce e a inizio stagione Alvini ha preso la guida del Cosenza, lasciando a D’Angelo l’unico stipendio da allenatore.  

Il tecnico classe 1971 è riuscito a ottenere la salvezza per il rotto della cuffia grazie a un rush finale pazzesco, guadagnandosi così la possibilità di cominciare la stagione 2024/25 e di veder il club fare un mercato secondo le sue indicazioni.

La fiducia nei confronti dell’ex allenatore del Pisa è tanta che non solo lo Spezia lo ha tenuto saldo al suo posto, ma gli ha fatto firmare un rinnovo fino al 2027, con la possibilità di estendere l’accordo (da 400mila euro netti all’anno) per un’ulteriore stagione in caso di promozione in Serie A.

E questo la dice molto lunga sulle ambizioni della proprietà americana, che come la squadra ha subito non poco la retrocessione nello spareggio con il Verona nel 2023, ma che allo stesso tempo punta a tornare tra i grandi e a far diventare i bianconeri una presenza fissa nella massima categoria.

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso