GLI STIPENDI DELLA SERIE D

Con 9 gironi all’italiana che racchiudono 166 squadre provenienti da tutte e 20 le regioni, la Serie D è il vero specchio del calcio italiano, ancora più del campionato di C (detto “dei campanili”, ma che spesso è limitato ai capoluoghi o alle città importanti come presenza) e sicuramente più di tornei prestigiosi ma assai ristretti in quanto a rappresentatività come la B e la A.

In Serie D si può infatti trovare un numero di tipologie diverse di club, dalle squadre di un certo blasone che sono sprofondate nel quarto livello della piramide calcistica, alle società che rappresentano piccole realtà locali, capaci però di arrivare a un livello molto importante grazie alla programmazione e a spese intelligenti.

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QUANTO COSTA UNA SQUADRA IN SERIE D

A proposito, chi comunque pensa che il campionato di Serie D, in quanto ancora a livello semi-professionistico, sia facilmente affrontabile in quanto a spese, ha sbagliato di grosso. Volendo fare una stima dei soldi necessari per allestire una squadra, non necessariamente di vertice, una cifra veritiera dovrebbe aggirarsi sui 600mila euro tra ingaggi, spese generali e trasferte.

Tutto questo quando non sono protagoniste delle piazze di primissimo livello. Nel corso dei decenni è infatti successo abbastanza spesso che club di un certo blasone dopo un fallimento siano finiti tra i dilettanti.

I GRANDI CLUB PASSATI DALLA D

E spesso ripartire è significato spendere parecchio più delle altre, per avere non la certezza ma l’ampia probabilità di tornare nel calcio professionistico. E a quel punto la cifra spesa aumenta di parecchio, con possibili punte che superano ampiamente il milione di euro, sfiorando il milione e mezzo.

Tra le squadre che verosimilmente spendono di più in questa stagione c’è appunto una nobile decaduta, il Livorno, ma anche il Campobasso, arrivato alla terza rifondazione del XXI secolo e che stavolta è diventato di proprietà di un gruppo statunitense che punta a portare il Molise nel calcio che conta.

La squadra capitanata dal Maestro di calcio, Marco Maestripieri negli anni '80 è oggi favorita per i pronostici Serie D nel complicato Girone F, con Sambenedettese, L'Aquila e l'Avezzano attrezzate per giocarsela fino all'ultima giornata!

La splendida tifoseria del Campobasso

A questa lista si aggiungono poi la Cavese, che nella scorsa stagione ha perso sia lo spareggio promozione contro il Brindisi che la finale dei playoff con il Nardò, ma anche il Trapani, anch’esso da poco rifondato, e una società che è una delle nuove realtà del calcio capitolino, il Roma City FC.

I PARAMETRI PER GLI INGAGGI IN QUARTA SERIE

La D è un mare magnum: ci sono giocatori che hanno segnato con continuità nel professionismo come Luigi Castaldo ed altri, come Marco Spinosa, Samuele Maurizi, Antonio Ferrara e Riccardo Capparella che, domenica dopo domenica, regalano magie sopraffine, anche nelle esecuzioni dei calci piazzato, merce ormai rarissima in Serie A!

Ma quanto si spende per gli stipendi dei giocatori? In Serie D, così come in tutte le categorie a livello dilettantistico, si partiva da un tetto di 30.658 euro lordi, che potevano arrivare a circa 40mila in caso di rimborsi per le trasferte.

Usiamo l'imperfetto indicativo perché è il caso di considerare alcuni fattori, che rendono la cifra di cui sopra idonea a "rimborsare" magari solo qualche mese dei calciatori di D veramente top.

Per gli altri, in ogni caso non è detto che tutti arrivino a questo importo di circa 3mila euro al mese per dieci mesi attività. Allo stesso tempo, poi, grazie ai premi che vengono stabiliti dalle società, c’è chi supera di parecchio le cifre massime, per una situazione che ha portato spesso alla definizione di “professionismo di fatto” per una parte di parte dei calciatori impiegati nella categoria, anche per l'impegno praticamente quotidiano.

Una delle differenze più importanti, vista la struttura di un campionato che copre tutto lo Stivale, la fa la geografia, con ogni girone che spesso in quanto a stipendi medi fa decisamente storia a se stesso. Ma, parlando a livello generale, si può arrivare a tracciare una linea che, più o meno, copre l’intera categoria in quanto a media degli ingaggi.

QUANTO GUADAGNANO I CALCIATORI IN SERIE D

Come è chiaro che sia, lo stipendio di un calciatore di Serie D dipende in primis dalla sua fama, visto che esistono fior di “calciatori di categoria” che passano da una piazza ambiziosa all’altra (spesso con tanto di asta) in D, visto che se non garantiscono la promozione poco ci manca. E poi ci sono differenze che derivano dal ruolo in campo.

Se i giocatori top in difesa hanno uno stipendio che si aggira sui 40mila euro, passando al centrocampo si superano i 50mila e per un attaccante di alto livello ce ne vogliono 70mila a stagione.

E se la squadra e il giocatore fanno davvero molto bene, i premi possono far arrivare l’ingaggio annuale a 100mila euro.

Castaldo, bomber della Gladiator

Per quanto riguarda i contratti, comunque, la D ha una deroga che le altre categorie dilettantistiche non avevano fino all'estate 2023, ovvero la possibilità di accordi pluriennali, che permettono di aumentare il corrispettivo totale offerto al calciatore.

IL RUOLO DEI CALCIATORI UNDER IN D

E poi c’è una categoria di giocatori che invece queste cifre le vede molto difficilmente, ovvero i giovani. Fino alla stagione 2023/24 (compresa) la quota di calciatori cosiddetti “Under” da avere obbligatoriamente in campo in ogni partita era di 4. Ora la riforma li ha portati a 3 per le prossime due stagioni (2024/25 e 2025/26), il che per le società è un po’ un’arma a doppio taglio.

La presenza di 4 Under in campo portava i club ad avere quasi la metà della rosa (che di solito arriva a circa 25 giocatori) composta da giovanissimi, per evitare che una serie di problemi fisici portasse a non averne abbastanza da schierare.

Allo stesso tempo però questo significava che sbagliare a valutare i propri Under metteva in difficoltà sul campo la società, che a quel punto si vedeva costretta a pagare più del previsto qualche calciatore “over” per sopperire alle carenze del giovane.

L’aver portato a 3 gli Under dunque potrebbe far aumentare il monte stipendi in generale, ma allo stesso tempo far sì che il rischio a livello sportivo ed economico sia minore.

LA NECESSARIA RIFORMA DELLA SERIE D

Per il futuro, si vedrà cosa riserveranno i prossimi anni alla Serie D, sempre quotata nella nostra sezione di scommesse calcio. Nel piano del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, l’idea è quella di far tornare la quarta serie un “vero” campionato dilettantistico, invece che vicino al professionismo di fatto degli ultimi decenni. Per fare ciò il progetto prevede di rivoluzionare la piramide calcistica italiana.

In primis ci sarebbe la creazione di una doppia Serie B, con le squadre della B attuale e della cosiddetta “C Elite”, che dovrebbe racchiudere le migliori della terza serie.

Le peggiori della C e le migliori della D, con la creazione di una D Elite cuscinetto durante la transizione, formerebbero la nuova C, semiprofessionistica, che di fatto prenderebbe il posto della D attuale, lasciando la denominazione di Serie D a un campionato che sia effettivamente non professionistico. Ma la strada sembra ancora lunga e gli appassionati possono ancora godersi questo torneo così appassionante e così particolare.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso