IMPETO CITTA

Se l’Associazione Sportiva Cittadella dovesse adottare un motto, “sempre più in alto” sarebbe un ottimo candidato. Del resto la parabola calcistica del club della città da 20mila abitanti a 30 km da Padova è caratterizzata da un’ascesa continua.

Basterebbe pensare che la società è nata nel 1973 e che in poco più di 50 anni ha ottenuto otto promozioni e appena quattro retrocessioni in un cammino partito dai campionati regionali veneti e arrivato a sfiorare l’approdo in Serie A.

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IL CITTADELLA IN B DA 8 STAGIONI

Delle 52 stagioni della sua storia, il Cittadella ne ha giocate 18 in Serie B, tra cui le ultime otto tutte consecutive, a dimostrazione di come la programmazione dalle parti del Piercesare Tombolato sia il metodo di lavoro primario.

Il tutto, tra l’altro, con una gestione economica da dieci e lode, perchè i veneti sono, anche per il calcio live, costantemente tra le squadre che hanno il miglior rapporto tra soldi spesi e risultati raggiunti, con esborsi assai contenuti per cartellini e stipendi, cessioni in grado di ripagare le spese di gestione e una capacità di mantenere il livello della rosa a un livello tale da non rischiare mai (o quasi) di finire invischiati nella lotta per la retrocessione.

IL MODELLO CITTADELLA

Vista l’enorme attenzione a livello finanziario che contraddistingue il club veneto, sorprende ma non troppo sapere che la sessione di mercato dell’estate 2024 non ha visto nessun movimento economico, nè in entrata nè tantomeno in uscita.

Per quanto sia inusuale, il bilancio dei trasferimenti è precisamente in equilibrio, con zero euro spesi e zero euro incassati. Questo però non significa che non ci siano dei cambiamenti nella rosa del Cittadella.

IL CALCIOMERCATO 2024 DEL CITTADELLA

Sono infatti arrivati parecchi calciatori a titolo gratuito, provenienti da diverse realtà.

C’è chi ha già vissuto (ma non giocato) la Serie A come l’ex Cagliari Jacopo Desogus, chi proviene da realtà di Serie B come i due arrivati dal Sassuolo, Stefano Piccinini e Federico Casolari, e chi invece ha fatto il salto dalla Serie C o ha evitato di finirci dopo una retrocessione: Edoardo Masciangelo (dal Benevento), Simone Tronchin (dal Vicenza), Simone Rabbi (dalla SPAL), Marco Ravasio (dalla Lucchese) e Davide Voltan (dal Feralpisalò).

Per quanto riguarda le partenze, sono parecchi i giocatori che il club padovano ha lasciato andare a titolo gratuito, che sono praticamente tutti finiti nei vari gironi della Serie C.

Tra quelli che se ne sono andati in estate ci sono Valerio Mastrantoni, Andrea Danzi, Giuseppe Carriero, Edoardo Sottini e Tommy Maistrello, oltre a chi è partito in prestito come Filippo Pittarello, volato al Catanzaro con la possibilità per i calabresi di prolungare la sua permanenza temporanea per un’altra stagione.

IL MONTE INGAGGI RECORD DEL CITTADELLA

E poi si passa a quello che è il vero fiore all’occhiello del Cittadella, ovvero la gestione del monte ingaggi. Già, perchè non solo i veneti si confermano la squadra che spende di meno dell’intera Serie B, ma sono anche riusciti nell’impresa di abbassare ulteriormente la cifra messa da parte per pagare gli stipendi.

Nella scorsa stagione il totale degli emolumenti versati ai calciatori era di 4,5 milioni di euro, mentre in quella 2024/25 è addirittura di 3,5 milioni lordi, complici alcuni degli addii durante il mercato.

Si tratta di cifre incredibili, nel senso che pare assurdo che un club riesca a disputare il campionato cadetto (e anche con quello che per gli obiettivi societari è decisamente un successo) con un monte ingaggi che probabilmente viene superato persino da tantissime squadre di Serie C.

Ma il fatto che il Cittadella sia ininterrottamente in B dalla stagione 2016/17, peraltro sfiorando più volte la possibilità di volare in Serie A, dimostra che il metodo funziona eccome. Detto questo, chi sono i calciatori più pagati del club?

KASTRATI IL PIÙ PAGATO DEL CITTADELLA

Il paperone è l’unico straniero della rosa, ovvero l’albanese Elhan Kastrati. Il portiere, che nella sua carriera è stato a lungo di proprietà del Pescara, si prende la vetta con un contratto da circa 400mila euro lordi a stagione, che per gli standard del Cittadella è parecchio alto, che scade nel 2026.

GLI STIPENDI DEI CALCIATORI DEL CITTA

Dietro di lui si piazza uno dei nuovi arrivi, Masciangelo, che a Benevento guadagnava circa 300mila euro a stagione e che anche in Veneto dovrebbe accontentarsi di cifre simili.

E poi inevitabilmente si scende, perchè con una rosa composta da 26 calciatori per pagare 3,5 milioni di stipendi significa che sono davvero pochi quelli che hanno un ingaggio a cinque zeri.

Tra questi c’è Lorenzo Carissoni, con i suoi circa 200mila euro a stagione, cifra simile a quella percepita da capitan Simone Branca, che è all’ultimo anno del suo accordo con il club.

IL CITTA ESONERA IL TECNICO DOPO 28 ANNI

Anche per quanto riguarda la panchina, il Cittadella si è spesso affidato a qualcuno che conosce bene la realtà del luogo. E quindi entrambi gli allenatori attualmente sotto contratto con il club sono veneti. Il primo è Edoardo Gorini, già giocatore granata, e letteralmente cresciuto al Tombolato come tecnico.

Per lui prima c’è stato un breve periodo da collaboratore tecnico subito dopo il ritiro, poi sette lunghi anni da secondo di quelli che si sono alternati sulla panchina del club. E poi nel 2021 c’è stata la grande occasione, arrivata dopo le dimissioni di Roberto Venturato.

Per lui con il Cittadella tre stagioni intere e otto partite di quella 2024/25, prima dell’esonero arrivato a ottobre. Al suo posto la società ha optato per un corregionale, Alessandro Dal Canto.

L’ex terzino di Venezia e Bologna ha dalla sua una lunga esperienza, cominciata con il Padova e proseguita tra B e C con Vicenza, Venezia, Arezzo, Siena, Livorno, Viterbese e Carrarese.

L’ultima esperienza, quella in Toscana, è terminata con un esonero, ma anche grazie al suo lavoro i giallazzurri sono riusciti poi a vincere i play-off di C per una promozione in B attesa 76 anni.

Ancora non si sa molto sull’ingaggio del nuovo allenatore, ma al club intanto toccherà pagare anche quello del vecchio, che aveva rinnovato per un’altra stagione in estate a circa 400mila euro a stagione.

Ma, nonostante sia una situazione non esattamente usuale per il club (che non licenziava un tecnico da quasi trent’anni), si può certo dire che succede a tutti, persino alle società più virtuose, di cui il Cittadella fa sicuramente parte.

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso