LE SQUADRE DEL SUD CAMPIONI D'ITALIA

La storia e l’albo d’oro della Serie A parlano abbastanza chiaro: quello italiano non è esattamente un campionato per squadre del centro-sud.

Se si considera che su 123 edizioni disputate solo 18 sono finite con la squadra campione d’Italia con sede sotto al Po (7 titoli il Bologna, 3 Roma e Napoli, 2 Fiorentina e Lazio e uno il Cagliari), si capisce abbastanza bene quanto i club del nord, soprattutto le cosiddette “strisciate”, abbiano quasi sempre avuto il dominio del pallone tricolore.

Volendo effettuare una ulteriore suddivisione, guardando al sud vero e proprio l’unica squadra a vincere lo scudetto è stata il Napoli, a cui si può aggiungere il Cagliari se si utilizza un criterio geografico che accomuna il sud e le isole.

Ma questo non significa che nel corso di oltre cent’anni di storia il calcio italiano non abbia assistito a degli exploit importanti delle squadre meridionali…

Il bonus di benvenuto di William Hill

PER IL NAPOLI 3 TITOLI E 8 SECONDI POSTI

A partire, chiaramente, dalle grandi annate del Napoli. Il club partenopeo può vantare in bacheca tre titoli, due (1986/87 e 1989/90) conquistati nell’era di Diego Armando Maradona e quello più recente (2022/23) firmato Victor Osimhen, Kvicha Kvaratskhelia e Luciano Spalletti.

Ma non ci si può fermare qui, perché la squadra è stata grande protagonista anche in altre occasioni.

I secondi posti sono 8, alcuni dei quali ottenuti durante gli anni d’oro del Diez, ma anche se non soprattutto nel decennio 2010-2020, quando il Napoli di Walter Mazzarri, di Rafa Benitez e in particolare di Maurizio Sarri ha rischiato l’impresa, giocando spesso un calcio che ha affascinato l’Europa intera.

I CLUB CAMPANI IN SERIE A

La Campania, oltre al Napoli, ha portato nel corso dei decenni in Serie A anche l’Avellino, il Benevento e la Salernitana.

L'Avellino al Comunale di Torino

Tra queste la squadra con le annate migliori è certamente quella dei Lupi, che rimane nella massima serie ininterrottamente tra 1978 e 1988, raggiungendo due volte l’ottavo posto, mentre giallorossi e granata non sono mai uscite dalla zona retrocessione, anche se a Salerno possono raccontare di un paio di salvezze da ricordare.

CAGLIARI E LECCE NELLA SERIE A 2024/2025

Nel campionato 2024/25 le uniche altre due squadre del Sud iscritte alla Serie A sono il Cagliari e il Lecce.

Tra le due la più titolata è certamente il Casteddu, unico club sardo ad aver mai giocato in A, che non solo può vantare il leggendario scudetto del 1970 firmato Gigi Riva, ma ha anche avuto altre stagioni importanti nel corso dei decenni. In particolare quella 1992/93, con in panchina Carlo Mazzone e in campo calciatori del livello di Enzo Francescoli e Luis Oliveira.

Quel Cagliari arriva, con pieno merito anche per le quote calcio, sesto, qualificandosi alla Coppa UEFA, di cui l’anno successivo raggiungerà la semifinale.

E che dire invece del Lecce? I giallorossi negli ultimi anni sono stati una squadra yo-yo, che ha spesso fatto avanti e indietro tra A e B, ma come dimenticare le annate a inizio nuovo millennio in cui la primavera pugliese lanciava giovanissimi talenti come Mirko Vucinic o Valeri Bojinov?

Mirko Vucinic con la maglia del Lecce

Con in panchina Delio Rossi e Zdenek Zeman, i giallorossi hanno scritto pagine importanti in quel periodo, pur non raggiungendo mai il lato sinistro della classifica.

IL LEGGENDARIO FOGGIA DEL MAESTRO ZEMAN

Ma se si parla del Boemo, non si può certo non citare il suo Foggia. Zeman arriva al Pino Zaccheria nel 1989 e dopo una stagione interlocutoria vince il campionato di Serie B portando i Satanelli di nuovo in A.

La stagione 1991/92 passa alla storia come quella di Zemanlandia, perché il Foggia arriva nono, sfiorando una clamorosa qualificazione alla Coppa UEFA, ma soprattutto giocando un calcio molto offensivo e lanciando calciatori destinati a carriere importanti, come Giuseppe Signori e Francesco Baiano.

Zeman

E anche nei due anni successivi, nonostante le cessioni dei pezzi forti della rosa, la squadra pugliese col Boemo in panchina continua a coniugare ottimi risultati (dodicesimo e nono posto) a un calcio rimasto nel cuore degli appassionati.

E poi, chiudendo con la Puglia, c’è il Bari, che è la squadra pugliese ad aver giocato il maggior numero di campionati di Serie A, senza però aver mai ottenuto piazzamenti di rilievo.

Per quanto riguarda l’Abruzzo, l’unica squadra che ha partecipato alla Serie A è il Pescara, che però in sette presenze ha infilato sei retrocessioni.

LE TRE SQUADRE IN A DALLA CALABRIA

Sono invece tre i club calabresi che hanno raggiunto la massima serie: Catanzaro, Reggina e Crotone, in rigoroso ordine di apparizione. I giallorossi sono arrivati al vertice del calcio italiano negli anni Settanta e per un buon periodo hanno rappresentato una delle rivelazioni del pallone tricolore, diventando una sorta di ammazzagrandi.

Tra 1981 e 1982 il Catanzaro arriva prima ottavo e poi settimo, trascinato dai gol di Massimo Palanca ed Edi Bivi. Alla fine degli anni Novanta poi spunta la Reggina, che in capo a un decennio disputa ben nove stagioni tra i grandi, di cui sette consecutive.

Le prestazioni migliori gli Amaranto le regalano con in panchina Mazzarri, che prima fa arrivare la Reggina al decimo posto nel campionato 2004/05 e che poi nella stagione 2006/07 firma una salvezza leggendaria nonostante 11 punti di penalizzazione.

Appena tre invece le stagioni in A del Crotone, che si deve accontentare di un’altra salvezza clamorosa, quella della stagione 2016/17, con grande protagonista uno specialista straordinario come Davide Nicola.

La tifoseria del Crotone a Verona

I TRE CLUB SICILIANI IN SERIE A

E infine c’è la Sicilia. Anche in questo caso il numero magico è il tre, perché i tre club della regione a raggiungere la Serie A sono stati il Palermo, il Messina e il Catania. I risultati migliori appartengono certamente ai rosanero, che per un periodo a inizio nuovo millennio hanno seriamente rischiato di inserirsi tra le big del calcio italiano.

Tra 2004, anno del ritorno in Serie A, e 2013, stagione della retrocessione, il Palermo inanella ben tre quinti posti, qualificandosi alle coppe europee e lanciando futuri campioni del mondo come Luca Toni, Andrea Barzagli, Simone Barone e Fabio Grosso, ma anche talenti come Javier Pastore.

Barzagli contro il West Ham!

La miglior stagione della storia rosanero è certamente quella 2009/10, con in panchina prima Walter Zenga e poi Delio Rossi, terminata ad appena due punti da una qualificazione in Champions League che sarebbe stata leggendaria. Negli stessi anni il calcio siciliano vive una sorta di rinascimento, perché frequentano la Serie A anche il Catania e il Messina.

Gli etnei hanno una tradizione che risale già agli anni Sessanta, con tre ottavi posti, piazzamento poi confermato anche nella stagione 2012/13, mentre i giallorossi sono addirittura arrivati settimi nella stagione 2004/05, in cui da neopromossi si sarebbero qualificati all’Intertoto, se il club non avesse deciso di rinunciare alla partecipazione.

Restano fuori dalla lista il Molise e la Basilicata, che non hanno mai avuto un club che rappresentasse la regione in Serie A.

Ma la storia del calcio italiano e le relative scommesse sportive spiegano bene che… mai dire mai!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno