L'ATLETICA SEMPRE REGINA DEI GIOCHI

I Giochi Olimpici sono la manifestazione sportiva più variegata al mondo, quella in cui ognuno può appassionarsi a una disciplina e vedere concorrere i migliori atleti del pianeta. Eppure c’è uno sport che viene considerato quello più importante, l’atletica leggera.

E a sua volta l’atletica leggera ha una gara “regina”, quella che catalizza l’interesse di tutti, persino di chi con le discipline sportive ha poco a che fare: i 100 metri piani.

Non tutte le medaglie hanno lo stesso peso specifico: quando ci sono i 100 metri, il mondo si ferma. Per una decina di secondi (o qualcosa in più, in caso di falsa partenza) tutti sono in religioso silenzio, per vedere chi sarà l’uomo più veloce al mondo.

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I 100 METRI DA LEGGENDA

E non è certo un caso che proprio la vittoria nei 100 metri abbia contribuito a creare alcune delle leggende dello sport moderno. A cominciare da Jesse Owens, lo statunitense che ai Giochi del 1936 si impone nella velocità pura (100 e 200 metri, oltre alla staffetta 4x100 m) e nel salto in lungo, costringendo persino i dittatori tedeschi, in tribuna per gli eventi, a riconoscerne la grandezza.

L’eredità di Owens l’ha poi presa un altro statunitense, Carl Lewis. Il “Figlio del Vento” ha vinto (tra le altre cose) i 100 metri sia a Los Angeles nel 1984 che a Seul nel 1988, scrivendo il suo nome a caratteri indelebili nella storia dello sport mondiale.

Il francobollo del figlio del vento

A proposito di Seul 1988, i 100 metri sono anche stati “protagonisti” di uno degli scandali più importanti della storia olimpica, quello che riguarda Ben Johnson.

Il velocista canadese aveva vinto in pista in Corea con il primato del mondo, ma la medaglia e il record (che è un 9”79 pazzesco per l’epoca) gli sono poi stati revocati per positività all’antidoping.

Il re dei 100 metri però è indubbiamente Usain Bolt. Il giamaicano è stato il primo a riuscire in un clamoroso tris, avendo vinto la medaglia d’oro nella gara regina a Pechino nel 2008, a Londra nel 2012 e a Rio de Janeiro nel 2016, stabilendo inoltre uno dei suoi primati mondiali sulla distanza proprio nell’edizione disputata in Cina.

E quindi si arriva all’ultimo degli “uomini più veloci al mondo”, ovvero l’italiano Marcell Jacobs, che si è imposto a Tokyo nell’edizione 2021, diventando il primo azzurro a vincere la gara più importante dei Giochi, bissando poi il successo con i compagni della 4x100 metri.

LA STORIA DEL RECORD SUI 100 METRI

Dunque, vista l’importanza che hanno i 100 metri piani nell’immaginario collettivo sportivo (e non solo), logico che il primato sulla distanza sia uno dei più importanti dell’atletica leggera. La storia del record comincia ai tempi del cronometraggio naturale, con il primo detentore, lo statunitense Donald Lippincott, che lo stabilisce nel 1912 ai Giochi di Stoccolma con 10”6.

Per scendere sotto quello che veniva definito il “muro” dei 10 secondi bisogna arrivare al 1968, alla finale dei 100 metri dei Giochi Olimpici di Città del Messico. In quell’occasione si corre con cronometraggio automatico, ma per la progressione del record ci si affida solo al manuale. In ogni caso, il record se lo aggiudica un altro statunitense, Jim Hines, il primo a correre sotto i 10 secondi con 9”95.

Nel 1983 il primato passa a un altro americano, Calvin Smith (9”93), che a sua volta viene prima eguagliato e poi superato da Lewis con 9”92.

Nel 1991 il grande rivale del figlio del vento, Leroy Burrell, se lo prende con 9”90, per poi vederselo strappare di nuovo, anche per le scommesse live, da Lewis con 9”86.

Carl Lewis, Leroy Burrell e Dennis Mitchell ai World Athletics Championships 1991

Nel 1994 tocca ancora a Burrell (9”85), mentre nel 1996 è il canadese Donovan Bailey a vincere oro ad Atlanta con record (9”84).

Per le scommesse olimpiche, il favorito per i 100 metri di Parigi è l'atleta giamaicano Kishane Thompson!

IL PRIMATO DEL MONDO È DI USAIN BOLT

È un primato che dura qualche anno, prima che lo statunitense Maurice Greene lo porti a 9”79 nel 1999 e che il giamaicano Asafa Powell lo faccia scendere per tre volte a 9”77 e poi nel 2007 a 9”74. A spodestarlo è l’attuale primatista, ovvero Usain Bolt, che nel 2008 prima fa segnare 9”72 a New York, per poi abbassarlo a 9”69 a Pechino.

Il primato è poi stato fissato da Bolt a un incredibile 9”58, con cui il giamaicano ha vinto i Mondiali a Berlino nel 2009.

TUTTI I RECORD DEI CENTO METRI

Per quanto riguarda il record olimpico, bisogna sempre citofonare a casa Bolt, con il 9”63 fatto registrare nella finale dei Giochi di Londra del 2012. Se invece si cerca il primato europeo, bisogna guardare all’Italia, visto che si tratta anche di quello tricolore.

Ovviamente è il 9”80 con cui Marcell Jacobs ha vinto il titolo a Tokyo nell’agosto 2021, un tempo incredibile considerando che la prima gara sotto i 10 secondi del campione cresciuto a Desenzano del Garda era datata maggio dello stesso anno (9”95).

Marcell Jacobs corre in 9 secondi e 80 i 100 metri olimpici

Che “Marcello” fosse in formissima in Giappone, comunque, lo dimostra il fatto che si era qualificato per la finale con un ottimo 9”84, anche in quel caso ovviamente primato italiano ed europeo!

TRA LE DONNE NESSUNA VELOCE COME FLO-JO

E le donne? Il record femminile sui 100 metri piani è uno dei più longevi della storia dell’atletica. A stabilirlo nell’ormai lontano 1988 è stata la statunitense Florence Griffith-Joyner.

Quell’anno “Flo-Jo” sbanca i Giochi Olimpici di Seul vincendo i 100 metri, i 200 metri e la staffetta 4x100 metri (stabilendo anche il primato del mondo nei 200), ma il suo miglior risultato di sempre risale a qualche settimana prima. Ai Trials statunitensi la velocista californiana corre i quarti di finale in 10”49, migliorando il precedente primato, che apparteneva alla sua rivale, la connazionale Evelyn Ashford.

Florence Griffith-Joyner la donna più veloce del Mondo

Da quel momento sono state pochissime le atlete in grado di avvicinare il tempo di Flo-Jo (che detiene ancora tre delle dieci migliori prestazioni di tutti i tempi).

Una di queste atlete è la giamaicana Elaine Thompson-Herah, che nel 2021 al meeting di Eugene ha corso in 10”54 e che è invece la detentrice del primato olimpico sulla distanza. A Tokyo ha infatti vinto l’oro correndo in 10”61, andando a limare un centesimo dal 10”62 stabilito a Seul dalla statunitense.

Il miglior tempo di sempre di una velocista italiana sui 100 metri è infine molto recente, perché è l’11”01 di Zaynab Dosso, che agli Europei di Roma ha vinto il bronzo con 11”03, ma che nella semifinale ha corso in 11”01, infrangendo il primato precedente di 11”14, che apparteneva a Manuela Levorato ed era stato stabilito nel 2001.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco si occupa di sport e storia e scrive di casinó e giochi. La qualità senza risultati è inutile, il risultato senza qualità è noioso