PER QUAGLIARELLA 244 GOL
Segnare quasi 250 reti in carriera non è da tutti. Figurarsi se poi il calciatore in questione non ha giocato esattamente centravanti, ma ha svariato per tutto il fronte offensivo. Se poi si considera che alcuni di questi gol sono perle balistiche o acrobatiche, ci sono tutti i crismi per uno di quelli che vengono definiti attaccanti di culto.
Scommetti sulla Serie A con William Hill
E Fabio Quagliarella, nato nel gennaio 1983 a Castellammare di Stabia, rientra a pieno nella definizione. Per lui parlano oltre vent’anni di calcio ad altissimi livelli, arrivando a diventare grande protagonista della Serie A e a vivere una seconda giovinezza che lo ha portato a quasi 40 primavere a segnare di più di colleghi molto più giovani.
Quando ha appeso gli scarpini al chiodo, l’attaccante campano lo ha fatto dopo aver realizzato 235 reti con i club e 9 in nazionale, per un totale di 244 gol in 751 partite.
DENOMINAZIONE DI FORMAZIONE GRANATA
La carriera di Quagliarella inizia al Torino, con la trafila nelle giovanili e l’esordio in prima squadra nel maggio 2000, a 17 anni compiuti da poco.
Dopo tre stagioni con qualche manciata di presenze e nessuna rete, nell’estate 2002 l’attaccante viene ceduto in prestito alla Florentia Viola, in C2, dove gioca appena sei mesi, segnando però il suo primo gol tra i professionisti, l’unico dell’esperienza in Toscana in 15 partite.
A gennaio 2003 si trasferisce al Chieti in C1 e dopo una metà stagione da 2 gol in 11 match in quella successiva contribuisce all’ottima stagione degli abruzzesi con 17 gol in 39 partite, per un totale di 19 reti in 47 presenze con i neroverdi. Il Torino lo riporta a casa nel 2004 per affrontare la Serie B e Quagliarella realizza 10 marcature in 40 incontri, contribuendo al ritorno in A dei granata.
DA ASCOLI PARTE IL GIRO D'ITALIA
Che però falliscono nell’estate 2005, lasciando l’attaccante campano senza contratto. Lo ingaggia quindi l’Udinese, che lo presta all’Ascoli. Nel suo primo vero campionato di A Quagliarella segna poco, appena 3 gol in 33 partite.
I friulani lo cedono in comproprietà alla Sampdoria e in blucerchiato nella stagione 2006/07 il classe 1983 va a segno 14 volte in 42 partite. Le ottime prestazioni fanno sì che i due club non si mettano d’accordo per risolvere la compartecipazione e alla fine alle buste la spunta l’Udinese.
Dunque nell’estate 2007 in bianconero si forma una coppia letale, quella composta da Quagliarella e da Antonio Di Natale, attaccanti da classifica marcatori di sempre. Per l’attaccante di Castellammare di Stabia la prima stagione al Friuli è condita da 12 gol in 39 presenze, che diventano addirittura 21 in 48 partite in quella successiva.
L’avventura all’Udinese termina quindi con 33 reti in 87 presenze, perché nel 2009 arriva una chiamata…da casa, o quasi.
L’attaccante passa al Napoli, ma l’idillio con la sua squadra del cuore dura appena una stagione. Dopo 37 presenze e 11 reti, Quagliarella è costretto a lasciare il Golfo nell’estate 2010.
LE VITTORIE DI QUAGLIARELLA CON LA JUVE
L’attaccante va alla Juventus, per quello che sarà il periodo più vincente della sua carriera. Dopo la prima stagione agli ordini di Gigi Del Neri, chiusa con 9 reti in 17 presenze, Quagliarella vince tre volte lo scudetto con in panchina Antonio conte.
Per lui nella stagione 2011/12 ci sono quattro reti in 27 presenze, mentre quella 2012/13 è la più prolifica in bianconero, con 13 marcature in 35 match. L’esperienza allo Stadium termina con 4 gol in 23 partite, per un totale di 30 in 102 incontri disputati.
Nell’estate 2014 il campano cambia squadra ma non città, tornando al “suo” Toro.
La prima annata è da 17 gol in 46 presenze, mentre la seconda vede la fine della storia con il club granata., dopo 5 gol in 18 presenze in quella metà di stagione, che portano il totale di Quagliarella al Torino a 109 partite disputate e 30 reti.
I GOL DI QUAGLIARELLA IN BLUCERCHIATO
Nell’inverno 2016 dunque l’attaccante opta per un altro ritorno, alla Sampdoria. I primi mesi portano solo 3 gol in 16 partite, ma a partire dalla stagione 2016/17 Quagliarella, che ha già compiuto 33 anni, vive una seconda giovinezza che lo porterà ad andare in doppia cifra per cinque stagioni consecutive, sfondando la clamorosa, tripla cifra di reti in blucerchiato.
Si parte con 12 gol in 38 partite, che diventano 19 in 36 match nel campionato 2017/18.
Nella stagione 2018/19 il bomber di Castellammare fa un’impresa, andando a segno per 11 giornate consecutive eguagliando Gabriel Omar Batistuta e termina l’anno come capocannoniere della Serie A con 26 reti, a fronte di 39 presenze in tutte le competizioni.
A 36 anni il calciatore della Samp non ha alcuna intenzione di smettere e anche nella stagione 2019/20 e in quella 2020/21 sfonda il muro dei 10 gol, segnandone rispettivamente 12 e 13 in 29 e 33 partite.
Le ultime due annate sono in tono minore, con 6 reti in 35 match e un solo gol in 25, ma considerando che Quagliarella ha lasciato il calcio nel 2023, a 40 anni, con 556 presenze e 182 reti in Serie A, si capisce che si parla di una leggenda del calcio tricolore.
I NUMERI DI QUAGLIARELLA IN AZZURRO
Molto particolare anche il rapporto dell’attaccante con la nazionale, iniziato nel 2007. Il primo gol azzurro è in realtà parte di una doppietta, quella alla Lituania nelle qualificazioni a Euro 2008.
Quagliarella partecipa sia a quel torneo che ai Mondiali 2010, finendo però coinvolto nelle prestazioni non all’altezza della selezione (e segnando anche un’inutile rete nel 3-2 con la Slovacchia che fa fare le valigie agli Azzurri dal Sudafrica).
Poi per quasi 9 anni il classe 1983 non indossa più la maglia della nazionale, ma le ottime prestazioni della stagione in cui si laurea capocannoniere convincono Roberto Mancini a richiamarlo, anche se solo per tre match.
Quagliarella fa comunque in tempo a segnare due reti nel match di qualificazione a Euro 2020 contro il Liechtenstein, chiudendo così la sua carriera con l’Italia con 28 presenze e 9 reti. E questi gol lo rendono anche il marcatore più anziano della storia della nazionale italiana, avendole realizzate a 36 anni e 54 giorni. Ennesimo record…da attaccante di culto!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.