MEGLIO LO SPECIALISTA DEL DOPPIO

Che il tennis si giochi in singolare o in doppio, non cambia lo scopo del gioco, ovvero spedire la palla nel campo opposto ed evitare che l’avversario riesca a ribatterla, al volo o dopo un solo rimbalzo.

Eppure la scelta di giocare uno contro uno oppure due contro due cambia molto, perché tra singolare e doppio non solo cambiano le dimensioni del campo (o meglio, della parte di campo in cui è valido spedire la pallina), ma anche e soprattutto la strategia da impiegare nel match.

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LE REGOLE NEL DOPPIO DI TENNIS

Meglio però partire dall’inizio, ovvero dalla maggiore differenza regolamentare tra doppio e singolare: i corridoi. Nelle partite in singolare, mandare la pallina in uno dei due corridori larghi 1,37 metri nelle zone laterali del campo significa perdere il punto.

Quando si gioca in doppio, invece, i corridoi fanno parte del terreno di gioco e per mandare fuori la pallina è necessario farla uscire dalla linea perpendicolare alla rete più esterna. E a questo punto il campo diventa largo 10,97 metri.

Tanto per evitare fraintendimenti, il corridoio resta comunque al di fuori dell’area di servizio, che continua a essere delimitata dal rettangolo lungo 4,115 metri e alto 6,40 metri.

Il campo di doppio con il corridoio valido

L'ORDINE DI SERVIZIO NEL DOPPIO

A proposito del servizio, quando si gioca in doppio bisogna stabilire un ordine di servizio, che la squadra dovrà per forza rispettare nell’arco dell’intero set. Allo stesso modo, la squadra avversaria stabilisce l’ordine con cui si risponderà alla battuta.

Una volta osservata questa regola, i colpi successivi non hanno alcuna limitazione di ordine o di posizione. Qualsiasi dei due giocatori può ribattere la palla nel campo avversario e i giocatori possono ricoprire qualsiasi posizione in campo e quindi non sono più legati alla parte di terreno di gioco in cui hanno ricevuto il servizio.

L'INTRODUZIONE DEL KILLER POINT NEL DOPPIO

Una delle novità più recenti che riguardano specificamente il doppio è l’introduzione del cosiddetto “killer point”. Si tratta di un singolo punto che va a decidere le sorti di un intero game e quindi della relative scommesse tennis quando si sceglie il vincitore di un determinato gioco, quando il risultato è sul 40-40. Visto che chi ha il servizio è notevolmente avvantaggiato, è possibile per chi riceve scegliere da quale lato farlo, il che nel doppio implica scegliere il giocatore che riceverà.

IL NUOVO SUPER TIE BREAK NEL TENNIS

Tra le altre novità c’è anche quella del “super tie-break”, ovvero il tie-break a 10 punti che nel singolare si utilizza in caso di parità per 6-6 nell’ultimo set. Nel doppio invece, sia nel circuito ATP che in quello WTA, il super tie-break, sensazionale anche per le scommesse live, è utilizzato quando le due coppie vincono un set ciascuno per decidere immediatamente il vincitore della partita.

Ecco perché i risultati dei tornei di doppio spesso hanno formule visivamente non immediate per chi legge, come 6-4, 3-6 [10-5], che significa che la coppia A ha vinto il super tie-break e di conseguenza la partita.

Superate le differenze di regolamento e di punteggio, si arriva a quello che rende il singolare e il doppio nel tennis quasi due discipline completamente diverse: la strategia.

LA STRATEGIA PER FORMARE UNA BUONA COPPIA

Va da sé che giocare da soli e giocare in coppia sia di base già molto diverso, ma le abilità e le necessità del giocatore di doppio sono assai differenti da quelle di chi deve gestire campo e avversario da sé.

Per essere una buona coppia di doppio è necessaria una grandissima intesa, perché basta un movimento sbagliato da parte di uno dei due giocatori a mettere in difficoltà entrambi. Dunque, non è assolutamente detto che i migliori giocatori al mondo in singolare siano necessariamente buoni doppisti.

Alcuni (come John McEnroe, in una leggendaria coppia con Peter Fleming, o le sorelle Serena e Venus Williams) ci sono riusciti, mentre per altri è risultato troppo complicato adattarsi al gioco in due.

Il doppio nel tennis

Dunque, come cambia la strategia quando si gioca in doppio? Bisogna partire dalle posizioni di partenza, sia di chi serve che di chi riceve. Per la squadra al servizio, ovviamente, uno dei due giocatori deve essere a fondo campo per battere, mentre l’altro di solito si posiziona a rete.

In questo modo, chi non serve può essere pronto a chiudere eventuali risposte dal suo lato o centrali. Ma se chi non serve è a rete, spesso è nella traiettoria della battuta del compagno. Ecco perché per evitarlo ci sono due modi.

IL DOPPIO AUSTRALIANO NEL TENNIS

Il primo è quello di servire da vicino alla linea del corridoio, in modo da avere un angolo maggiore per la battuta, che può essere al centro o a uscire, mentre il secondo è quello di utilizzare la cosiddetta “formazione all’australiana”, resa celebre dalla coppia dei Woodies, spesso favorita dalle quote, in cui il giocatore che non serve è dallo stesso lato di chi batte, segnalando al compagno se dopo il servizio si muoverà verso il lato scoperto oppure se rimarrà dov’è, con il giocatore che serve che si sposterà per coprire l’altra metà del campo.

E per la coppia che riceve il servizio? Il posizionamento standard è quello di un giocatore, quello che riceve direttamente, piazzato sulla linea di fondo, mentre l’altro si sistema sulla linea che delimita l’area di servizio dell’altra metà del campo.

GIOCARE IL DOPPIO IN MODO DIFENSIVO

Dopodichè, si passa allo scambio vero e proprio. Le correnti di pensiero su come posizionarsi sono parecchie e si basano tutte sulle capacità di chi scende in campo. Ci sono coppie che preferiscono rimanere asimmetriche, con un giocatore fermo a rete e l’altro a gestire il fondocampo, scambiandosi lato a seconda dei colpi degli avversari.

L'immagine di un doppio

Ci sono poi quelli molto offensivi, che invece attaccano la rete a tutta forza, lasciando scoperta la parte posteriore del campo ma riducendo parecchio la possibilità degli avversari di passare con colpi poco angolati.

E, di conseguenza, c’è anche una formazione molto difensiva, quella con entrambi i giocatori a fondo campo, vuoi perché anche la coppia avversaria scende poco a rete oppure perché si intende la partita come due singolari. Che però è il modo peggiore per approcciare al doppio.

La capacità di entrare in sintonia con il compagno è fondamentale, per sincronizzare i movimenti e soprattutto per coprire tutto il campo, quasi come si diventasse un solo giocatore.

Pensare di non colpire perché tanto ci penserà il compagno, magari perché è il “suo” lato di campo, è un errore pericoloso, così come lo è attaccare la pallina incuranti di aver lasciato scoperta la posizione. Dunque, come detto, il doppio rispetto al singolare è quasi un altro sport. E bisogna essere molto allenati per praticarlo al meglio!

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno