MONTELLA IDOLO DEI TIFOSI TURCHI

Quando si parla di allenare una nazionale, non è poi troppo comune che alla guida di una selezione ci sia uno “straniero”.

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Certo, alcune federazioni preferiscono storicamente puntare su tecnici che arrivano da fuori, ma insomma, solitamente anche l’opinione pubblica apprezza molto di più gli allenatori “di casa”, come dimostrano le tante critiche da parte degli inglesi ai tempi di Sven-Goran Eriksson o Fabio Capello e l’inspiegabile alzata di scudi in Brasile di fronte al possibile arrivo in Carlo Ancelotti.

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8 TECNICI "STRANIERI" AD EURO 2024

Dunque, delle 24 nazionali che partecipano a Euro 2024 in Germania, sono otto quelle che non hanno un CT locale. E quattro di queste hanno scelto un italiano, portando a cinque il numero dei nostri rappresentanti sulle panchine del Campionato Europeo. Ma chi sono i cinque alfieri tricolori? E cosa raccontano le loro carriere?

SPALLETTI GUIDA GLI ALLENATORI ITALIANI

Non si può che partire da Luciano Spalletti, che si è preso il compito di guidare l’Italia quando Roberto Mancini, vincitore di Euro 2020, ha dato le dimissioni. Il tecnico di Certaldo arriva sulla panchina azzurra dopo una carriera che lo ha visto partire da Empoli, passare per diverse squadre prima di farsi un nome all’Udinese.

Da lì il toscano è decollato, con due esperienze a Roma, quella in Russia allo Zenit San Pietroburgo, per poi passare ad allenare l’Inter e infine il Napoli, con la vittoria del terzo scudetto partenopeo in una stagione leggendaria, con due sequenze di vittorie consecutive, tra prima e dopo la pausa per i mondiali, da record anche per il sito scommesse!

Una volta lasciato Castel Volturno, Spalletti ha accettato la proposta della FIGC, mettendo la firma su un contratto fino al 2026 da 2,8 milioni di euro più bonus.

E dopo aver centrato la qualificazione a Euro 2024, da lui e dagli azzurri ci si aspetta una buona difesa del titolo con il nuovo modulo Nazionale e poi la qualificazione ai prossimi mondiali, una manifestazione da cui l’Italia manca decisamente da troppo tempo.

MARCO ROSSI ANCORA CT DELL'UNGHERIA

Se la nomina di Spalletti è abbastanza recente, c’è un allenatore italiano che è veramente un veterano delle nazionali. Si parla di Marco Rossi, CT dell’Ungheria da ormai sei anni. Rossi ha avuto una buona carriera da calciatore, che lo ha portato a giocare in Serie A con il Brescia e la Sampdoria, oltre che a esperienze all’estero con Club America (Messico) ed Eintracht Francoforte (Germania).

Una volta appesi gli scarpini al chiodo ha cominciato ad allenare, partendo dalle serie minori (Lumezzane, Pro Patria, Spezia, Scafatese, Cavese). Il rapporto con il calcio italiano si è deteriorato all’inizio degli anni Dieci, con Rossi che ha deciso di emigrare, scegliendo l’Ungheria.

Ad affidargli la panchina nel 2012 è stato un club leggendario ma decaduto, l’Honvéd. Nella prima stagione a Budapest ottiene un ottimo terzo posto, salvo poi dimettersi in quella successiva per attriti con la società. Nel 2014 viene richiamato in corsa, aprendo un ciclo terminato con la vittoria del titolo nella stagione 2016/17.

Dopo un anno in Slovacchia, al DAC Dunajská Streda, è stato nominato CT dell’Ungheria nel 2018 e ha cominciato subito ad avere ottimi risultati.

Rossi allena l'Ungheria dal 2018

Il primo è stato la qualificazione a Euro 2020, in cui i magiari sono arrivati quarti in un girone complicatissimo, seguita dalla promozione in Lega A in Nations League e al biglietto staccato per Euro 2024 da prima, a sorpresa per le scommesse online calcio, nel girone. Imprese che comunque a livello economico non sono poi così ben remunerate, considerando che il contratto di Rossi è di 300mila euro all’anno.

MONTELLA SULLA PANCHINA DELLA TURCHIA

Va decisamente meglio a Vincenzo Montella, che dal settembre 2023 ha firmato un accordo con la federcalcio turca da 1,8 milioni di euro all’anno.

Per l’Aeroplanino, dopo una carriera da calciatore a suon di gol con 141 reti in Serie A ed il quarantesimo posto nella classifica marcatori di tutti i tempi del nostro campionato, la panchina è stata gioie e dolori. Dopo un breve esordio da traghettatore alla Roma nel 2011, Montella ha vissuto la sua prima stagione completa al Catania, ottenendo la salvezza.

Poi tre anni alla Fiorentina, portando i viola costantemente al quarto posto, prima dell’esonero nel giugno 2015 per divergenze con la società. Nella stagione 2015/16 subentra a Walter Zenga e porta la Sampdoria a una complicata salvezza, per diventare poi a giugno 2016 nuovo allenatore del Milan.

Con i rossoneri ottiene il suo primo titolo da allenatore, la Supercoppa Italiana vinta a Doha contro la Juventus, e la qualificazione all’Europa League. All’inizio della stagione successiva, però, viene esonerato. Nel dicembre 2017 vola in Spagna, al Siviglia, facendo benissimo nelle coppe ma non in campionato, venendo esonerato ad aprile 2018.

Un anno dopo torna a Firenze per salvare i viola, ma all’inizio della stagione successiva perde il posto. Decide quindi di accasarsi in Turchia, all’Adana Demirspor, portando il club al quarto posto in campionato e alla qualificazione alla Conference League, un risultato che gli permette di prendersi la panchina della Turchia dopo l’esonero di Stefan Kuntz.

Montella sulla panchina turca

Scelta azzeccata, perchè con Montella i turchi si qualificano a Euro 2024 con due giornate di anticipo e ora sognano di essere la mina vagante del torneo.

TEDESCO TRA I FAVORITI CON IL BELGIO

C’è anche un italiano alla guida di una big, tra le favorite per le quote Europei 2024. Si tratta di Domenico Tedesco, commissario tecnico del Belgio. Il calabrese, cresciuto in Germania, comincia la carriera da allenatore nelle giovanili di Stoccarda e Hoffenheim, prima di ricevere la chiamata dell’Erzgebirge Aue, club di Zweite Bundesliga, portato a un’ottima salvezza.

Questa impresa gli vale la panchina dello Schalke 04, portato al secondo posto nella Bundesliga 2017/18 e alla qualificazione in Champions.

Una stagione al di sotto delle attese porta all’esonero nel marzo 2019, seguito dall’approdo in Russia, allo Spartak Mosca. Nella capitale russa Tedesco raddrizza una stagione storta con un settimo posto e poi in quella successiva arriva secondo, scegliendo però di non rinnovare il suo contratto.

Nel dicembre 2021 prende la guida dell’RB Lipsia, ottenendo un quarto posto e una semifinale di Europa League.

La ciliegina però è la vittoria della Coppa di Germania, primo trionfo in carriera sia per il tecnico che per il club sassone. La riconoscenza però non basta e Tedesco viene esonerato nel settembre 2022, salvo poi diventare CT del Belgio nel febbraio 2023.

Dopo aver staccato il pass per Euro 2024 con facilità, il tecnico ha rinnovato il suo contratto fino al 2026 a 1,5 milioni di euro all’anno.

FRANCESCO CALZONA E IL DOPPIO INCARICO

E si chiude con un caso decisamente particolare, quello di Francesco Calzona, non solo CT della Slovacchia ma anche allenatore del Napoli. Storico collaboratore di Maurizio Sarri, di cui è stato vice anche a Empoli e nell’esperienza a Napoli, ha collaborato anche con Eusebio Di Francesco al Cagliari ed è tornato a Castel Volturno nello staff di Luciano Spalletti per la stagione 2021/22.

Nell’agosto 2022 è stato nominato CT della Slovacchia, che ha portato alla qualificazione a Euro 2024 con il secondo posto nel gruppo J.

Calzona e il doppio incarico tra Slovacchia e Napoli

Qualche mese dopo è stato ingaggiato dal Napoli per sostituire Walter Mazzarri e concludere la stagione.

Il caso di doppio incarico, certamente particolare, lo ha visto lasciare gli azzurri ai suoi collaboratori nel periodo di pausa per le nazionali. Il suo accordo con il club, 400mila euro fino a giugno 2024, è in scadenza, a differenza di quello con la federcalcio slovacca, con circa 600mila euro fino al 2025, con rinnovo automatico in caso di qualificazione ai mondiali.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Pansa prepara contenuti calcistici e scrive testi sullo sport italiano. Le partite iniziano da 0-0: più divertente segnare un gol in più che subirne uno in meno